Le aree applicative a cui riferiamo i nostri interventi di counseling sono:
Ambito psico-pedagogico o educativo/formativo (“E”Educationalper la EATA )
Si occupa di problemi attinenti:
- all’apprendimento,
- alla pedagogia dell’insegnamento e dell’apprendimento,
- all’organizzazione e alla gestione della formazione,
- alla formazione di formatori,
- all’ orientamento allo studio
Ha come possibili
ambiti di intervento:
- Istituti scolastici, l’Università,
- Istituti di formazione e/o aggiornamento,
- Uffici pubblici di programmazione scolastica o educativa,
- Enti di promozione educativa o agenzie educative in genere
Le modalità di intervento si svolgono sia di gruppo che a livello di individui che compongono i gruppi.
Ambito organizzativo (“O”Organizational per la EATA).
Si occupa dell’applicazione, nel loro livello di sistema globale, a organizzazioni quali:
- Aziende, Imprese, organizzazioni no-profit,
- Istituti, Gruppi operativi,.
Ha come possibili
ambiti di intervento:
- Piccole, medie e grandi imprese ad ogni livello;
- Istituzioni pubbliche e private,
- Associazioni, enti no-profit, ecc.
Le modalità di intervento sono prevalentemente di gruppo o in piccoli sottogruppi;
anche in questi ambiti sono previsti possibili interventi individuali se richiesti dai singoli per meglio integrarsi nell’organizzazione.
Gloria Covino Morassi Counselor e Formatore
In questi anni di formazione in vari ambiti, dall'educativo all'Aziendale, mi sono occupata di gruppi di persone nelle loro realtà lavorative e sono interenuta a vari livelli, per implementare, modificare, migliorare, favorire le loro prestazioni lavorative e produttive volte al raggiungimento di obbiettivi dati.
Tutto, quindi, era traduciible in "fai al meglio quello che ti chiedono di fare" in una organizzazione già esistente.
I tempi cambiano. Oggi queste realtà, un tempo ritenute comuni, sono spesso considerate di "privilegiati"o, quando va bene "fortunati".
Oggi, profili professionali "alti" con una elevata posizione sociale, vanno a rotoli; imprevedibilmente si trovano fuori dall'Organizzazione, pur avendo maturato negli anni di lavoro esperienze e competenze importanti, ma talmente specialistiche da aver bisogno comunque di un' organizzazione nella quale inserirle.
Risulta implicito che questo è un problema tanto più importante, quanto più è elevata l'età lavorativa.
In queste acque stanno navigando i miei interventi di counseling "organizzativo", che preferisco chiamare RI-Organizzativo.
Come counselor posso creare le condizioni per permettere alla persona ad approcciare tutto questo con un sostegno competente e costruttivo.
Ri-progettare le proprie aspettative professionali, ri-vedere la propria banca dei talenti, delle capacità non solo professionali, ma umane, relazionali, sociali e persino alcuni aspetti sociologici del problema.
Tenere a bada senso di impotenza, rabbia, frustrazioni e paura. Paura di un futuro che si pensava di avere e presto non ci sarà più o, nel peggiore dei casi è già finito; paura di perdere il proprio ruolo sociale, paura semplicemente dell'incognito.
E' certamente una bella rivoluzione a cui far fronte, perchè non ci si può sottrarre. Tutto sta a decidere COME fronteggiarla: anche se si volesse "disperarsi" e basta, può servire NON farlo da soli, si rischia di scendere sempre più invece di risalire.